Palermo – 05 Dicembre 2014. Nell’ambito delle attività culturali promosse dalla Delegazione Sicilia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, volte alla conoscenza della storia siciliana, si è tenuto, giorno 05 dicembre, nella sala meeting dell’hotel Jolì di Palermo, un incontro per la presentazione dell’ultimo libro scritto dallo storico e saggista Pasquale Hamel “IL LUNGO REGNO – Vita avventurosa di Federico III Re di Sicilia”, Rubettino Editore, il primo libro della Collana di Studi e Ricerche “La nuova Regione”, promossa dall’Associazione ex deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Un pubblico curioso ed attento è stato catapultato nel periodo medievale siciliano che va dal 1296 al 1337, un periodo storico di cui la Sicilia si può vantare, ma che è al tempo stesso misconosciuto, in quanto trascurato dagli storiografi ufficiali.
Articolati gli interventi dei relatori che si sono succeduti, ovvero quelli degli appassionati di storia siciliana, il Cav. dott. Baldassare Cacioppo, e il Nob. dott. Antonio di Janni, Cav. Gr. Cr. di Grazia, Delegato Vicario della Sicilia dell’Ordine Costantiniano, oltre a quello dell’autore, il prof. Pasquale Hamel, e quello conclusivo della prof.ssa Francesca Paola Massara, docente di Archeologia Cristiana e Storia dell’Arte della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista”.
L’introduzione ai lavori è stata curata dal Cav. Cacioppo, che, attraverso il suo intervento, arricchito da slide illustrative, ha ripercorso le azioni e le riforme costituzionali di questo grande uomo e grande sovrano “eletto” dal Parlamento Siciliano. Egli “primus inter pares” durante i suoi 41 anni di governo fece dell’indipendenza e dell’autonomia del regno di Sicilia, nato con la guerra del Vespro, la sua missione terrena, al caro prezzo di combattere contro tutti. Durante l’intervento ha ricordato l’emerito Cav. Costantiniano Prof. Corrado Mirto, docente universitario nonché uno dei maggiori studiosi di medioevo siciliano, a cui si intestano due importanti ricostruzioni storiche legate al grande re di Sicilia: l’individuazione della tomba nella Cattedrale di Catania e la ricostruzione della bandiera del regno di Sicilia.
Il delegato Vicario della Sicilia, dott. Antonio di Janni, promotore dell’evento e cultore di storia del Regno delle Due Sicilie, dopo aver premesso che l’iniziativa ha come obiettivo quello di recuperare la storia meridionale, quella storia molte delle volte poco trattata o volutamente tralasciata, ha delineato la figura e il carisma del Sovrano del Regno di Sicilia, che ha governato sempre con il consenso e la fedeltà del Popolo siciliano. Nel suo discorso ha puntualizzato che la dinastia aragonese, a cui appartiene Federico III, può vantare un primato nell’ambito della storia duosiciliana, infatti il discendente Alfonso V il Magnanimo, già Re di Sicilia, dopo la vittoria sugli Angioini e la relativa conquista del Regno di Napoli, nel 1441, unifica i due Regni ed assume il titolo di primo Re delle Due Sicilie.
Lo scrittore, il prof. Hamel, nella sua appassionata relazione ha evidenziato il prestigioso ruolo del Regno di Sicilia nell’area mediterranea e i rapporti con l’impero latino orientale, bizantino, con gli arabi, gli ebrei. Ha chiuso il suo intervento facendo rilevare che re Federico III è una figura “su cui si è caricata la gestione del dopo Vespro, vittima di una lettura ideologica della storia siciliana, che ha rappresentato l’idea di una nazione siciliana separata dal resto del paese che difficilmente poteva essere accettata dalla storiografia ufficiale. Il pregiudizio unitario ha inciso in modo determinante sulla lettura che se n’è data”.
La prof.ssa Francesca Paola Massara, nel suo intervento di chiusura ha offerto ai partecipanti alcuni spunti di riflessione critica, consequenziali alla lettura del libro, sul “fare storia”, “raccontare la storia”, “farsi della storia”. Ha fatto emergere, altresì, la situazione storica del periodo in esame attraverso un confronto parallelo con le testimonianze della cultura materiale e i dati dell’autorappresentazione, mettendo in evidenza la sofferenza di un’isola flagellata da un secolo di guerre e incursioni in cui la stessa conclusione della Guerra del Vespro, in realtà, non ha portato una pace definitiva e duratura. Ha proseguito il suo intervento elogiando le azioni del sovrano a supporto del movimento pauperistico francescano e all’espandersi degli ordini mendicanti.
Un’opera scritta in modo scorrevole e semplice, che merita le dovute attenzioni, quella del prof. Hamel, da leggere in un fiato, che coinvolge il lettore, non solo facendogli rivivere un periodo storico glorioso di questa meravigliosa isola mediterranea << Sicilia>>, grazie alla puntuale cronistoria degli avvenimenti condotti da questo ardimentoso cavaliere sempre pronto con la spada in mano a difenderne l’autonomia e l’indipendenza, me che fa apprezzare anche le doti umane, militari e politiche di un personaggio che ha fatto sì che i siciliani si sentissero orgogliosi di essere siciliani.
Un personaggio sconosciuto ai più, “Federico III re di Sicilia”, ma ricordato da Dante, nel III canto della Divina Commedia, come <<l’onore di Cecilia e d’Aragona>>.