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BEATIFICAZIONE FRANCESCO II DI BORBONE

BEATIFICAZIONE FRANCESCO II DI BORBONE

“Con l’apertura della causa di beatificazione di Sua Maestà Francesco II, ultimo Re di una nazione pacifica e feconda, si mette finalmente fine a quella “damnatio memoriae” che fu imposta dai vincitori e che fece passare alla storia d’Italia questo sovrano con il nome di Franceschiello.

Francesco II ebbe una personalità variegata e complessa. Nei suoi pochi mesi di Regno non riuscì a porre fine ad una crisi che partiva da lontano e della quale lui raccoglieva la pesante eredità. Eppure, nel corso della sua vita, seppe dare ampie prove di totale vicinanza e identificazione con i popoli da lui governati. Non solo perché impedì la distruzione di Napoli.

Dando ordini precisi alle guarnigioni presenti in città di non sparare nessun colpo all’arrivo dei garibaldini ma soprattutto durante la battaglia del Volturno e il successivo assedio di Gaeta, fece in modo che nessuno dei prigionieri, prima garibaldini poi piemontesi, fosse villaneggiato come pure era in uso fare presso le truppe a lui avverse.

Profondamente cattolico. Francesco II fece della dottrina cristiana una dottrina di vita alleviando sempre le sofferenze dei suoi popoli anche all’indomani della caduta del suo Regno. E, sia pure in ristrettezze economiche non fece mai mancare il suo ausilio a quanti glielo chiesero. Ebbe sempre la dignità di un Re.

E nel corso della sua vita, fatta di lutti e sofferenze, non ultima la perdita della sua unica ed amatissima figlia Maria Cristina, affrontò tutte queste prove con cristiana pazienza.Tanto da far dire a Pio IX che Francesco II assomigliava ad un piccolo “Giobbe”.

Erano questi i segnali di un carattere debole? No.

Era il segno di una forza interiore determinata a non cedere di un millimetro sui principi del diritto internazionale e della politica dinastica, ma consapevole che la fine del Regno e del suo conseguente esilio erano frutto di errori del passato che la sua devozione di figlio gli impedivano di riconoscere ufficialmente.

Ora l’apertura del procedimento di beatificazione, da parte della Conferenza Episcopale, è un segnale importante per il quale voglio personalmente ringraziare quanti hanno contribuito a far si che maturasse questa decisione.

Ovviamente il processo riguarderà gli aspetti più specificatamente religiosi della vita di Francesco II, ma servirà ad inquadrare anche la sua figura storica con obiettività.

E su questo mi impegnerò personalmente per mettere in risalto quanto di buono fece Sua Maestà.

Lo dobbiamo alla sua memoria, ma lo dobbiamo anche al mezzogiorno perché senza passato la storia insegna che non c’è futuro.

E questo è purtroppo il quotidiano che il Mezzogiorno vive”.

Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro

Capo della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie

Gran Maestro

 
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