Lo scorso 11 marzo Piacenza è stata teatro di un evento, particolarmente significativo, organizzato dalla Delegazione dell’Emilia Romagna, strutturato in più momenti che ha preso l’avvio con la celebrazione della S. Messa nel suggestivo Reale Oratorio di San Dalmazio.
La celebrazione eucaristica, presieduta da S.E. Mons. Gianni Ambrosio (Vescovo della Diocesi di Piacenza-Bobbio) e concelebrata da Mons. Arnaldo Morandi (Segretario Generale dell’Ufficio del Gran Priore e Priore della Delegazione della Lombardia), da Mons. Domenico Ponzini (Priore della Delegazione), da Don Stefano Antonelli (Priore Vicario della Delegazione), da Don Manuel Paganuzzi (Cappellano dell’Accademia Militare e della Rappresentanza di Modena) e da Don Bruno Crotti (Cappellano Militare di Piacenza), è stata preceduta dalla lettura, da parte di Mons. Morandi, del messaggio di Sua Emin.za Rev.ma il Cardinale Renato Raffaele Martino, Protodiacono di Santa Romana Chiesa e Gran Priore dell’Ordine, con cui ha fatto giungere, oltre ai saluti al Vescovo, alle Grandi Cariche, alle Autorità e a tutti i presenti, parole di incoraggiamento “per un cammino di fede fondato sul trinomio Catechesi, Liturgia e Carità”, di plauso per l’iniziativa che “va nella giusta prospettiva di affermare con forza il fondamento spirituale della sacra Milizia Costantiniana” e di “caro ricordo della cerimonia di investitura” che aveva presieduto proprio in San Dalmazio nel dicembre 2015 “cui fece seguito la visita agli anziani della Casa di riposo Madonna della Bomba”.
Ai celebranti hanno fatto da contorno, con il loro Priore, i membri dell’antichissima confraternita dello Spirito Santo, proprietaria dell’Oratorio, nel loro abito da cerimonia.
A sottolineare l’importanza dell’evento la presenza di S.E. il Nobile Dott. Alberto Lembo, Grande Inquisitore, di S.E. il Principe Giancarlo Rocco di Torrepadula, Gran Tesoriere e la presenza di numerose locali Autorità civili e militari, tra cui S.E. il Prefetto Dott.ssa Anna Palombi, il Questore Dott. Salvatore Arena, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Col. Corrado Scattaretico, il Comandante del 2° Reggimento Genio Pontieri Col. Daniele Bajata, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Col. Daniele Sanapo, il Capo del Servizio di Protocollo del 2° Reggimento Genio Pontieri Col. Massimo Moreni, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri Cap. Stefano Bezzeccheri, il Comandante dei Vigili del Fuoco Ing. Francesco Martino, il Comandante della Polizia Municipale Dott. Piero Romualdo Vergante.
La Delegazione dell’Emilia Romagna era presente con il Delegato Nobile Avv. Corrado Sforza Fogliani, il Delegato Vicario Avv. Franco Marenghi, il Rappresentante per la città di Bologna (Conte Giacomo Cavina Boari), di Forlì e Cesena (Generale di Corpo d’Armata Antonio De Vita) e di Modena e Reggio Emilia (Cav. di Gran Croce Ilario Pagani), unitamente a numerosi Cavalieri.
Ospiti della Delegazione anche S.A. il Principe Lelio Orsini d’Aragona Delegato per Roma e Lazio, il Generale di Divisione Salvatore Camporeale Comandante dell’Accademia Militare, il Col. Carlo Cavalli Capo di Stato Maggiore dell’Accademia Militare e il Col. Enrico Barduani Capo Ufficio Pubblica Informazione dell’Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore della Difesa.
Al termine della celebrazione, allietata dall’organo suonato dalla Prof.ssa Giuseppina Perotti e accompagnato da un violino, il Delegato Avv. Sforza Fogliani, dopo un saluto e un ringraziamento al Cardinale Gran Priore, al Vescovo, alla Grandi Cariche dell’Ordine, alle Autorità e ai presenti, ha evocato la centralità di Piacenza, testimoniata anche dall’itinerario di predicazione compiuto dal Santo di cui si venera la memoria nell’Oratorio, la cui importanza ha indotto la Delegazione dell’Emilia Romagna a realizzare il volumetto celebrativo, presentato nell’occasione, corredato dalle insegne dell’Ordine Costantiniano e della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie.
Il Delegato si è poi concentrato sulla preziosità dell’Oratorio, risalente al 1040, con una Cripta del VI-VII secolo, sottolineando che, dopo essere stato eretto nel 1823 ad “oratorio ducale” da Maria Luigia d’Austria, nel 1850 era stato elevato ad “oratorio reale” da Re Carlo III di Borbone. Il Delegato ha poi ripercorso la storia dell’Ordine, mettendo in luce come i discendenti della Casa imperiale dei Comneno, che ne detenevano il Gran Magistero, vennero in Italia, finché l’ultimo della Famiglia, il Principe Giovanni Andrea Angelo Flavio Comneno, Gran Maestro dell’Ordine Costantiniano, scelse come sua residenza la città di Piacenza (ospite dei Farnese) e alla fine, essendo privo di discendenti, nel 1697, decise di trasferire il Gran Magistero dell’Ordine a Francesco I Farnese, Duca di Parma e Piacenza. Traendo spunto da questo significativo episodio, il Delegato ha tenuto ad evidenziare l’assoluta centralità di Piacenza anche nella storia dell’Ordine ed ha annunciato che il busto in marmo del Comneno ha formato oggetto di un restauro molto accurato per volontà della Delegazione dell’Emilia Romagna.
In chiusura della cerimonia in San Dalmazio, l’Arch. Mario Zumbo, membro della Confraternita, ha tratteggiato brevemente gli aspetti storico-artistici dell’Oratorio.
Successivamente, gli illustri Ospiti sono stati ricevuti a Palazzo Farnese dal Sindaco di Piacenza Dott. Paolo Dosi e dalla Direttrice dei Musei civici Dott.ssa Antonella Gigli per ammirare il busto restaurato del Principe Comneno, Gran Maestro dell’Ordine Costantiniano dal 1687 al 1697.
Dopo l’introduzione della Dott.ssa Gigli, anche il Sindaco ha espresso a tutte le Alte Autorità e ai Cavalieri il più vivo compiacimento per questa iniziativa meritoria dell’Ordine Costantiniano, che viene ad esaltare il patrimonio storico-artistico cittadino.
Ha quindi preso la parola il Delegato Vicario Avv. Franco Marenghi, il quale, dopo i ringraziamenti al Sindaco ed alla Direttrice dei Musei (a quest’ultima anche per aver appoggiato con grande entusiasmo l’iniziativa) ed i saluti alle Alte Autorità ed ai Cavalieri, ha passato in rassegna la storia dell’Ordine Costantiniano con particolare riferimento al periodo dei Comneno e dei Farnese fino al passaggio della titolarità del Gran Magistero ai Borbone delle Due Sicilie tramite Elisabetta Farnese, andata in sposa a Filippo V Re di Spagna e madre di Carlo Re di Napoli, nuovo Gran Maestro dell’Ordine.
Il Delegato Vicario ha tenuto a sottolineare, tra l’altro, la permanenza nella Famiglia Reale dei Borbone delle Due Sicilie della memoria della propria ascendenza farnesiana, rafforzata dall’indicazione, contenuta nel testamento dell’ultimo Re Francesco II (morto in esilio), che il Capo della Famiglia porti il titolo di Duca di Castro.
L’Avv. Marenghi ha anche posto in evidenza il ruolo fondamentale del Delegato Avv. Sforza Fogliani, cui si deve anche la decisione di procederne al restauro, nel recupero del busto del Comneno, coinvolgendo lo storico dell’arte Prof. Ferdinando Arisi, grazie al quale è stato possibile dare un nome a quel busto anonimo.
Lo stesso Delegato Vicario, su incarico del Delegato, ha poi proceduto alla lettura del messaggio fatto giungere per la circostanza dal Gran Maestro S.A.R. il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie Duca di Castro, recante la firma “Carlo Duca di Castro”. Messaggio con cui il Gran Maestro ha espresso il “vivo compiacimento per l’importante iniziativa che è stata organizzata che contribuisce a ricordare la nostra storia millenaria ed a sottolineare l’impegno di potenziare l’attività dell’Ordine per la tutela di significative opere artistiche”.
Successivamente, il Delegato Vicario ha chiesto a S.E. il Grande Inquisitore di illustrare una pagina, sempre in epoca farnesiana, tra le più significative dell’Ordine Costantiniano, anche se poco nota, riguardante la spedizione militare del “Reggimento Imperiale Equestre Costantiniano di San Giorgio”, che il Duca di Parma e Piacenza Francesco I Farnese, Gran Maestro dell’Ordine, accogliendo l’appello del Papa, inviò in Dalmazia per sostenere la causa di Venezia contro i Turchi. A capo di quella spedizione, che vide impegnati per circa due anni (dal 1717) duemila uomini, fu posto il Col. Conte Federico Dal Verme, originario della Val Trebbia, affiancato da un selezionato corpo di ufficiali, comprendente i più bei nomi dell’aristocrazia piacentina.
Il Nobile Dott. Lembo ha anche sottolineato che lo sforzo del Duca Farnese non rimase senza riconoscimenti, perché sia l’Imperatore Carlo VI che il Papa Clemente XI riconfermarono la legittimazione dell’Ordine Costantiniano ed ha inquadrato tale vicenda nello sviluppo complessivo dell’Ordine stesso, fornendo dettagli e apprezzamenti sul ruolo svolto dalla Dinastia nel quadro della politica Europea del ‘700.
Il Grande Inquisitore ha poi dato lettura del messaggio dell’Ambasciatore Conte Giuseppe Balboni Acqua, Segretario Generale dell’Ordine, con cui ha manifestato il suo plauso per questa importante iniziativa.
Ha fatto poi seguito l’intervento della restauratrice Dott.ssa Micaela Bertuzzi che ha avuto modo di illustrare ampiamente le varie fasi del delicato lavoro di restauro del busto del Comneno, da lei attuato per iniziativa della Delegazione dell’Emilia Romagna dell’Ordine Costantiniano. Il Delegato Vicario le ha quindi manifestato, a nome della Delegazione, il suo apprezzamento per l’ottimo esito dell’intervento frutto della sua professionalità e della sua passione.
La Delegazione dell’Emilia Romagna, a testimonianza della sua vocazione di solidarietà mediante le opere -tanto caldeggiata dal Cardinale Gran Priore- ha voluto proseguire nella sua azione di sostegno della Casa di Riposo Madonna della Bomba, già avviata in occasione della visita dello stesso Gran Priore nel 2015, organizzando a scopo benefico a favore della stessa il successivo rinfresco presso il Circolo dell’Unione, cui hanno partecipato le Grandi cariche dell’Ordine con le Autorità civili, militari e religiose, unitamente ai numerosi Cavalieri, alle gentili consorti e ai loro ospiti.
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*** Si può scaricare QUI il testo integrale concernente la Presentazione del volumetto sul Reale Oratorio di San Dalmazio e, nei Musei civici di Palazzo Farnese, del restauro del busto in marmo del Principe Comneno, Gran Maestro dell’Ordine