Venezia. Lo scorso 10 giugno, nella stupenda cornice della Basilica Patriarcale di San Marco Evangelista, in Piazza San Marco a Venezia, si è svolto il rito delle investiture dei nuovi cavalieri e dame della Delegazione del Triveneto, organizzato dal Delegato Conte Roberto Giustiniani e dai Delegati Vicari il Nobile Federico Bulfone Gransinigh e il Commendatore Lucio Pasqualetto.
La cerimonia delle investiture e la Santa Messa sono stati presieduti dall’Eminentissimo e Reverendissimo Signor Cardinale Renato Raffaele Martino, Gran Priore, e concelebrata da Mons. Arnaldo Morandi, Segretario Generale dell’Ufficio del Gran Priore e Priore della Delegazione della Lombardia, e da Mons. Arnaldo Greco, Priore della Delegazione del Triveneto.
Nella sua omelia il Gran Priore ha ricordato l’impegno dei cavalieri e delle dame del nostro Ordine e quanto essi possano fare per migliorare la società e le realtà in cui si trovano a operare, ha sottolineato l’importanza della protezione e dell’esaltazione della Fede Cristiana, l’assistenza ai più bisognosi e l’impegno a rendersi sempre più espressione degli insegnamenti cristiani. Sua Eminenza Reverendissima ha infine concluso ricordando il compito di ogni Delegazione, che deve svolgere attività caritatevoli verso i bisognosi e allo stesso tempo seguire la formazione dei cavalieri, dame e ammittendi con incontri di formazione culturale e religiosa.
Erano presenti alla cerimonia S. E. il Principe Ruspoli, Gran Cancelliere, S. E. il Nobile Dottore Alberto Lembo, Grande Inquisitore, oltre a numerose autorità civili e militari del Triveneto, unitamente a rappresentanze del Sovrano Militare Ordine di Malta e dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Al termine della cerimonia di investiture, e dopo i momenti culturali che hanno incluso una visita della Basilica e di una mostra temporanea allestita presso il Museo del Vetro sull’isola di San Giorgio, a nome di tutti i membri della Delegazione del Triveneto è stata consegnata una donazione a Monsignor Meneguolo, Commendatore di Grazia Ecclesiastico, che la devolverà alle famiglie bisognose della Diocesi.